Stiamo ripartendo con un nuovo progetto:

Filastrocche per la vita

UN PROGETTO DI RICERCA E DI PRODUZIONE
ARTISTICA , TEATRALE ED EDITORIALE.

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Il mondo ha bisogno di cura. Soprattutto ora. Soprattutto dopo un momento in cui ci è apparsa con chiarezza tutta la sua fragilità.
L’ambiente ha bisogno di cura. Le relazioni hanno bisogno di cura. Il nostro stesso rapporto col tempo e coi luoghi in cui viviamo ha bisogno di cura. Di nuovi modi di essere e di stare.

Abbiamo bisogno di trovare nuove armonie. Di cercare dentro e intorno a noi un ritmo perduto che ci accordi con le altre persone e con ciò che ci circonda.
Un ritmo che accarezzi i nodi difficili che ci legano. Che cerchi di scioglierli. O almeno di renderli più morbidi, affrontabili.

Come quando, da bambini, il pianto e il dolce addormentarsi erano cullati da una voce e da una filastrocca. Come un ritmo antico, che arrivava da lontano. Che ci faceva pensare che, da qualche parte, potesse esistere una “perfezione”, un disegno grande nel quale lasciarsi andare.
Un disegno che ci riguarda tutti. E tutti insieme. Anche gli opposti. Anche i contrari.

Il mondo ha bisogno di Nuove Filastrocche. E non solo per bambini. Per tutti.
Come una musica conficcata nel cuore antico della vita.
Come un’esigenza prepotente. Essenziale.

Le Filastrocche sembrano cose per bambini. Cose di tanto tempo fa. Cose “vecchie”.
E’ comodo collocarle in un tempo lontano e finito.
Scoperchiamolo quel tempo. Riconosciamo dentro di noi quel bisogno. Quel bisogno di sempre. Quel bisogno che i bambini semplicemente ricordano meglio di noi.
Impariamo, per una volta, da loro.

E cerchiamo il ritmo che ognuno ha dentro. Il ritmo che sta dentro a ogni problema e a ogni speranza. Il ritmo che sta dentro ai bambini. Ma anche ai ragazzi. Ai giovani. Agli adulti. Agli anziani, che hanno percorso un gran tratto della “Filastrocca della Vita”.

E poi, su quel ritmo, troviamo le parole per dargli voce: per denunciare, per amare, per provare compassione, per immaginare.
E poi scriviamole, quelle parole. Diciamole. Urliamole. Scambiamole.
Facciamole diventare musica, danza, teatro, pittura

Facciamole diventare l’arte di cui sentiamo davvero il bisogno.

Silvano, maggio 2020